venerdì 7 gennaio 2022

"I ricordi di mia madre." Di Vincenzo Maria D'Ascanio.


 "I ricordi di mia madre."

Di Vincenzo Maria D'Ascanio.

 

Macchine da scrivere, fogli e calcoli,

cene, sorelle, funzioni pomeridiane,

marito al lavoro sino a sera,

figli sempre più vitali e dispotici.

Medicine amare, dolci e regali,

scarpe, rosari, gioie e dolori

ogni elemento si compatta, costante,

in questa nuova luce pomeridiana.

 

Ecco dunque il camino, il fuoco ti calma,

e la mente ritorna a giorni lontani,

quando eri una bambina scalza

e tutto sorrideva senza compromessi.

Eccoti piccola nella polvere serale

tra i visi semplici del tuo vicinato,

gli uomini seri, cantano in limba,

le donne, sagge, discutono calme.

 

Ora sei accanto a tua madre

stoica cammina tra l’erba umida,

rivedi la moribonda strada campestre,

le zappe, le vigne tinteggiate di rosso.

Eccola dunque l’Estate, e tuo padre,

che scende dal carro nella calma serale,

pelle scura e fucile sulle spalle,

un rosa velato si stende sulla valle.

Ripensi ai balli, alle feste paesane,

colori accecanti, ma sempre più lontani,

visi d’amiche che hai ritrovato

e gli occhi azzurri dell’uomo amato.

Passeggi silenziosa per nuove strade

e un vento pacato ti scuote le spalle,

ricordi i secondi dei nostri primi giorni,

quando ho camminato, la prima volta che ho parlato.

Eccoti magicamente in braccio a tua madre

dinanzi all’ampio camino di un tempo,

vedi passare tuo padre, gli vorresti parlare,

ma lui ti sorride e scompare di nuovo...

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